Come funziona un catamarano? Incredibili prestazioni che regalano una vacanza da sogno

 

Hai mai pensato di fare una vacanza in catamarano? Partire per un’avventura solcando le onde, su uno dei mezzi più suggestivi che esistano? Chi possiede già una patente nautica, sa perfettamente come funziona un catamarano: ne conosce le incredibili prestazioni e la facilità di guida. Per chi invece, affascinato dal mare, sta pensando di seguire il corso per ottenere la patente nautica, può essere utile una piccola guida in cui scoprire alcune importanti informazioni su come funziona questa imbarcazione. Ricordiamo che, acquisita l’apposita patente di guida, Spartivento Charter offre il miglior noleggio catamarano presente in Italia: lavoriamo in questo settore da moltissimo tempo e ne siamo diventati leader grazie alla nostra esperienza, alla grande professionalità e alla qualità dei servizi offerti.

Come funziona il catamarano: cominciamo dalle basi

Innanzitutto, il catamarano è un’imbarcazione che monta due scafi anziché il classico unico.

I galleggianti che compongono la struttura si affusolano a prua, cioè nella parte anteriore della barca.Naturalmente, essi sono impermeabili e vengono tenuti insieme da un’ulteriore struttura posizionata all’incirca al centro.

Proprio qui, viene realizzata la tipica piattaforma galleggiante sulla quale si monta poi l’albero e dove vengono alloggiati i passeggeri.

Questa struttura conferisce a tutta l’imbarcazione un equilibrio ed una stabilità superiore alla norma, rendendo di fatto il catamarano un mezzo di trasporto in mare estremamente sicuro.

Infatti, in catamarano si può navigare anche in condizioni meteorologiche in cui altre barche avrebbero serie difficoltà: parliamo di forte vento, oppure, delle mareggiate.

Naviga veloce sulle onde del mare

Se credi che il catamarano sia un’imbarcazione puramente estetica, sappi allora che la velocità che può raggiungere (in gergo marinaro i ‘nodi’) può essere addirittura tre volte superiore ad una barca a vela tradizionale.

Il motivo è semplice e risiede nei principi dell’idrodinamica: il catamarano offre minor resistenza all’acqua e, dunque, può andare più veloce.

Inoltre, non possiede il cosiddetto ‘bulbo’, cioè quella parte che sporge a prua e che serve, nelle imbarcazioni singole o mono, a dare stabilità.
Il bulbo, nonostante il suo importante e fondamentale ruolo, ha il ‘difetto’ di creare maggior attrito sulla superficie dell’acqua.

Quando è stato inventato il primo catamarano: qualche curiosità

Sapevi che i primi catamarani sono nati come imbarcazioni per la pesca grazie ai popoli delle Hawaii?

Originariamente, la struttura era diversa da quella attuale: la parte centrale
era poco più di una zattera, con un grosso tronco galleggiante attaccato all’altra estremità.

 

Dal nome locale della zattera ‘cattumaran‘ è derivato poi il termine che conosciamo oggi.

 

Si deve attendere fino al 1947per poter ammirare in commercio (e in mare) il primo vero prototipo di catamarano e, precisamente, quando Francis e Roland Prout, fratelli in affari, trasformarono la zattera in un’imbarcazione a tutti gli effetti.

Altre informazioni utili su come funziona un catamarano

Ma, tornado alla nostra domanda iniziale: come funziona un catamarano?

 

Quasi tutto è doppio in questa barca. Ci sono, infatti:

  • due  motori
  • due  scafi
  • due  timoni

Veniamo adesso alla parte abitabile del catamarano: la ‘tuga‘. Questa parte viene costruita a seconda dell’utilizzo che si intende fare del mezzo.

 

Se il catamarano è progettato perle crociere lunghe, naturalmente, questa parte sarà più ampia e alta, con lo spostamento del timone in una zona superiore.

 

Se il catamarano è progettato perle gare, avrà una linea più sportiva e lo spazio della tuga sarà ‘sacrificato’ dando importanza all’aerodinamicità, senza mai però, comprometterne la sicurezza.

 

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